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 La “maestria”del mielismo.

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Ludwiga
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Ludwiga


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La “maestria”del mielismo.   Empty
MessaggioTitolo: La “maestria”del mielismo.    La “maestria”del mielismo.   EmptyDom Set 29, 2013 9:37 am

Premetto che non è una polemica che ho iniziato io.
I fatti: pubblico un post su un Blog poco frequentato, nato da una boutade in una stanza di chat frequentata da persone che, va detto, sanno scherzare e soprattutto stanno stare al gioco. Il post, scritto con la mia solita chiarezza, “prende di mira” uno scritto (l’estensore, persona che stimo e che era stato preventivamente informato della mia iniziativa) che mi aveva “colpito”.
Niente di che, un modo come un altro per confrontarsi, pratica ormai sconosciuta alla massa di chatters/bloggers di quella (ma non solo quella) piattaforma.

Una tizia lo legge e lo definisce terrificante. Poco male, a volte senza volerlo lo sono. Qualcuno lo chiama il “lato oscuro” (grazie Cande, sorrido).
Chiedo quindi alla tizia come mai di tal aggettivo ma la stessa, a suo dire una “praticante del confronto”, si rifiuta di motivare questo giudizio. Mi rendo conto subito di trovarmi di fronte ad un muro e lascio perdere. E’ chiaro che la tizia predica bene (il confronto) ma razzola male. Per me la cosa è chiusa lì.
Nel frattempo io il confronto ce l’ho con la persona che mi ha “ispirato” il tanto “terrificante” post.
Ma la stessa, che è tenutaria di un Blog, prende l’occasione per scrivere un post che chiama
Dall’alto del monte Olimpo”.
Ecco il testo (che riporto prima che la tizia faccia le pulizie d’autunno):
“Nella ormai conosciutissima realtà virtuale, contornata di faccine splendenti e battute simili a nonsense, a volte capita di imbattersi in personaggi pittoreschi, omini e donnine che incoraggiati dal baluardo della saccenza e dall’ovvia meschinità di un nick tutt’altro che convincente, spacciano pensieri, giudizi e terrificanti verità su come va davvero il mondo o su come il singolo evento deve essere letto. Magistralmente attorniati da un’aura di un’artificiale interesse per ciò che la gente pensa sul serio, si “prodigano” a divulgare malsani messaggi di inquietudine e di irrazionale sapienza, sostentati da un atteggiamento distaccato che sfiora lo snob, inducendo i partecipanti di una semplice conversazione tipica da room, a interrogarsi sul perché di tanta ostinata ostentazione. Forti di un esemplare egocentrismo, si autoerigono templi sulle basi di inconsistenti illazioni e concezioni che sono ben lontani dalla reale situazione. Questi (semi)dei assomigliano piuttosto a dei clown mascherati, pagliacci senza l’arte dell’umorismo che si abbandonano a sciocchi commenti pur di rimanere al centro di una (finta) illusoria attenzione. Che dire a riguardo? La mia sembra una vera e propria invettiva, ma poiché ci è ancora concessa la libertà di parola, mi imbatterò in una simil-battaglia di Prometeo, sperando di non finire tra le catene di Zeus…”

Insomma ci mette, quello che in gergo si chiama il “carico da undici”.
Ora, conoscendomi, potevo tenere a freno le ditina? (Solo una persona saprebbe rispondere, ma Lui non lo farà. Speriamo almeno sorrida, se mai dovesse leggermi.)

Ecco i commenti che seguono il post della tizia, che, va detto, vengono pubblicati solo dopo la sua approvazione (teme la gente chiaramente “terrificante” come me? Può essere ^_^)


Realtà virtuale? Ma va. Realtà e virtuale sono due cose assolutamente distinte anche se, è innegabile, che anche nel virtuale, come nella realtà, si trova, ahinoi, di tutto. Ecco perché, in entrambi i “mondi”, quando trovo qualche voce “fuori dal coro”, mi capita di soffermarmi e di prestare attenzione. Perché mi fa piacere trovare qualcuno che parli fuori da quel coro, da quella “massa” che, in particolar modo nel virtuale, è sempre così stancante, stupidamente stonata, irreale, inutile, piagnucolosa, fintamente romantica, mielosa, banale e come se non bastasse, spesso anche spocchiosa. Detesto l’ostentazione sorella fintamente intelligente della più scema cafonaggine che, nel virtuale forse più che nel reale, è intrisa di menzogna, protetta da un nickname più o meno “ragionato”. Noto che, specie nei Blog, quest’ostentazione si “traveste” anche bene, ma il lerciume, a chi ha la capacità di guardare (che non è vedere) è evidente. Spesso poi, questi esseri si appellano proprio ad quella “concessione” che sarebbe ora di togliere a chi investe il suo tempo in certe pratiche perché quella “libertà di parola” viene spesso lordata dal “politically correct”. Diamo voce a chi ha qualcosa da dire, diversamente meglio il silenzio. E poi, è cosa nota a chi mi conosce, che preferisco di gran lunga la semplicità, la chiarezza schietta e sincera che questi schifosi travestiti che cianciano di ammmore, cuori e che sognano rapimenti di inesistenti anime. Meglio snob che venditrice di sogni. Quella è una “pratica” che mi fa schifo. ><

 
Liberissima di scegliere il "lerciume" meno "sporco", onde evitare che le tue vesti vengano imbrattate da anime inesistenti. L'unica cosa che ti chiedo è di "imbrattare" il meno possibile il mio blog con le tue parole che risultano un accozzaglia di pensieri messi insieme senza un filo logico. Ho pubblicato il tuo post proprio perchè mi piace il confronto, ma solo se è costruttivo, e dato che giudichi in maniera sprezzante ciò che scrivo, ti pregherei di evitare di posare i tuoi struggenti occhi su queste "spocchiose" parole. Se ambivi alla chiarezza, spiacente ma non l'hai neppure sfiorata. Saluti ad una snob da una venditrice di sogni...


No, tu il “confronto” lo temi, questa tua “replica” al mio commento (non è un post è un commento e l’articolo davanti alla parola accozzaglia richiede l’apostrofo, signora “maestra”, hihihi)  lo conferma.  Ti lascio a chi ti “accarezza l’anima” in questa tua “realtà virtuale”. Vorrei salutarti come si usa in questo “mondo di diabetici” ma non ci riesco. Ciao Lucrezia e buona navigazione. ^_^

Ti giuro, non riesco a capire da dove viene questa tua rabbia... Secondo me l'hai presa troppo sul personale e la cosa mi fa solo sorridere... Non mi sono mai reputata insegnante, ma visto che lo hai appena evidenziato tu, lascio che sia la tua preziosa penna a correggere l'errore dell'apostrofo (hihihi)... A questo punto, niente saluti, cala samplicemente il sipario!

Avrei un ultimo commento ma è meglio lasciar perdere.
Ma visto che sono “terrificante” lo metto qui da me, si sa mai che mi legga, va.

“Ehm, temo tu non stia sorridendo, Lucrezia. Tranquilla, non prendo sul personale questo “scambio” di disistima (virtuale, s’intende). Ci mancherebbe! E stai serena, io aborro la rabbia perché so quanto sia pericolosa. Brava comunque, vedo che almeno hai capito che questo tuo  “teatrino” non mi diverte affatto anche se, in effetti,  sono solo stata provocata. Nessuno mi ha invitata e soprattutto non ho pagato il biglietto. Adieu! ><"

Bene, ora uno direbbe “polemica finita, no? Di che cianci?”
Ed invece no, crispite!  
La tizia, non paga del “carico da undici” precedente, rincara la dose e scrive un altro post dal titolo “
La venditrice di sogni(Sono bravina a suggerire i titoli dei pezzulli, eh? Essì, sono “terrificante”! ^_^)
Eccolo:

Accusata e forse spacciata per una venditrice di sogni, mi sento in obbligo di dare voce a ciò che più mi tocca da vicino, lasciando perdere i facili e stupidi commenti che potranno subentrare dopo questo mio sfogo. La mia non è affatto una disperata giustificazione, un dare un senso a tutte le parole scritte qui dentro che possono "intaccare" l'orgoglio comune con (a detta di alcuni) banali sentimentalismi e ipocrite romantiche sensazioni. Al di là di quello che la gente può pensare di me, della mia anima (e so che esiste), del mio modo di pensare, io sono più di una sdolcinata fantasia, di un amore che prima o poi verrà o di un impensabile rapimento di anime. La mia storia è tessuta tra le fila di questi miei racconti, e che piaccia o meno alla gente che legge, è la mia storia e non la loro. Il blog è pubblico, è vero, ma non permetto a nessun parassita che succhia i sogni alla gente perchè non può averne di propri di giudicare selvaggiamente ciò che appartiene a me e a me solo. Venditrice di sogni? Perchè no... Magari qualcuno leggendomi ne sperimenterà di nuovi, o altri si accontententeranno solamente di ammettere che c'è chi ha la voglia di viverlo...

In questo post c’è soprattutto una (delle tante) cose che detesto: la “maestria” del mielismo con l’immancabile aggiunta di menzogne. Ops, no i politically corrects come la tizia le chiamano opinioni e si dichiarano propensi al confronto.

Ehm, peccato che non sappiano di che cianciano.

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